Articolo ripreso da "Sambenedetto oggi":
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sarà un’occasione per testare e verificare l’efficacia di un complesso sistema per evacuare un intero e centralissimo quartiere della città, in occasioni che si spera non debbano mai avvenire.
In Comune la prendono con filosofia. Le operazioni per il disinnesco dell’ordigno bellico inesploso rinvenuto in zona Marina di Sotto fra via del Palladio e il rilevato ferroviario, oltre a comportare una spesa organizzativa non indifferente (e una spesa economica, in parte coperta dalla Regione Marche), causeranno qualche piccolo disagio ai cittadini in un raggio di 500 metri dalla bomba, ma fervono i preparativi per gestire al meglio la situazione.
L’evacuazione riguarderà 4000 persone; alle 9,15 esatte di domenica 23 novembre iniziano le operazioni di despolettatura dell’ordigno aereo, che una volta reso innocuo sarà prelevato dagli artificieri militari del Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, trasportato a Cupra Marittima, interrato in una cava in zona Sant’Andrea, lontano dalle zone abitate. Una volta disposto in una cava larga due metri e lunga altrettanto, profonda 3,5 metri, la bomba sarà coperta da 50 metri cubi di sabbia e nel giro della giornata fatta esplodere, in modo da togliere dalla circolazione per sempre quel tritolo dimenticato per decenni sotto terra, vicino alla ferrovia adriatica. Lì non servirà evacuare i residenti, che non ci sono, ma solamente interdire l’accesso a curiosi e cacciatori (è una zona di caccia) nel raggio di 300 metri.
La Croce Rossa di San Benedetto del Tronto sarà presente con circa quindici volonteri (tra Vds e Pionieri), tre ambulanze (2 di San Benedetto e 1 di Centobuchi) e un pulmino per l'evacuazione delle persone non automunite e con problemi motori.
(Nelle foto "Sambenedetto Oggi" ricognizione degli artificieri e cartina della zona da evacuare).
______________________________________________________________________________
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento