sabato 29 novembre 2008

Notizie da Paestum.......

.......... Dagli "inviati quasi speciali", il Commissario Provinciale Vds Mauro Luzi e il Commissario di gruppo Vds Vito Buono:

Il Commissario Straordinario Rocca, dopo aver dato delle spiegazioni su come e perché ha inteso Commissariare tutte le Componenti e sostituire il Vertice Nazionale dei Pionieri e del Corpo Militare, si è soffermato sul ruolo attuali delle Componenti, sulla prospettiva da qualcuno prospettata per il medio-lungo termine di addivinire alla Componente Unica attraverso un processo naturale, condiviso e democratico; sull’obiettivo primario di far tornare i giovani in CRI, obiettivo che non è solo dei Pionieri, ma di tutta l’Associazione che deve aiutare i Giovani a catalizzare i loro coetanei intorno agli Ideali e ai Principi CRI.
Il Commissario Nazionale VVdS Vincenzo Scognamiglio, dietro nulla osta del Commissario Cri Francesco Rocca, ha autorizzato tutti i Commissari (siano essi Regionali, Provinciali o di Gruppo) a nominare, se è il caso, un proprio Vice seguendo le norme prescritte dal Vigente Regolamento.
A tal fine, è stata letta la ordinanza con la quale il Commissario Nazionale VVdS ha provveduto a nominare i tre nuovi Vice Commissari Nazionali VVdS nelle persone di Donato Caputo, Roberto Antonini e Pierluigi Rosetti.ù
Il Commissario Mauro Luzi ha tenuto a precisare che dietro tale autorizzazione rimane confermato il suo vicario e i CTIP nominati a suo tempo.
Il Commissario Rocca ha definito prioritario addivenire ad una ATTIVITA' FORMATIVA UNICA per tutta la CRI, preservando per tutti la propria dignita, la propria pecularietà e la propria storia, ma senza marcare la differenza di Componente che spesso ha portato anche ad attività ed abitudini non economicamente valide, ad esempio chiamare un formatore di un'altra città o regione, nonostante nel gruppo ci sia l'istruttore però di altra Componente.
Attività della “nuova” CRI, riguardo le future attività della CRI, il Commissario Rocca vede nel futuro della CRI un importante obiettivo e ruolo: quello di organo di tutela del proprio territorio con l’attività di emergenza/urgenza sanitaria (rispettando il principio della economicità del rapporto convenzionale con le ASL), ma soprattutto con delle attività verso i deboli, i sofferenti, i bisognosi attraverso lo sviluppo delle attività socio-assistenziali.
A tal proposito sarebbe suo obiettivo far affidare alla CRI delle specifiche deleghe in questo settore e nella emergenza di protezione civile.
Riorganizzazione Cri: dal disegno tracciato molto sommariamente dal Commissario Rocca ci sarebbe l’obiettivo di aggiornare la Cri alle nuove necessità ed ai principi di economicità dell’Ente e delle sue strutture.
Primario obiettivo sarà quello di riorganizzare il Comitato Centrale ma anche la periferia seguendo il principio della “Responsabilità” che è soprattutto individuale.
E’ intenzionato a cambiare il volto all’Associazione con la collaborazione di tutti ed in modo definitivo (indipendenza ed autodeterminazione della Cri) dando la possibilità di snellire tutta la struttura lasciando maggiore autonomia alla periferia e delegando alcune funzioni ai Comitati Regionali.
Nella discussione a seguire, ha preso la parola il Commissario Regionale Vds Christian D'Accardi il quale ha tenuto a sottolineare l'importanza della condivisione delle decisioni, per la revisione del regolamento, in quanto è inconcepibile che per la stessa attività due componenti diverse adottino due regolamenti diversi e magari incompatibili tra di loro e la necessità di far chiarezza sulle regole delle attività speciali e sui brevetti rilasciati dal SIE nonché sulla necessità di dare ai Volontari Cri la possibilità di usufruire dei benefici di legge previsti per il volontariato in emergenza.
In risposta all’ultimo punto di tale intervento, il Commissario Rocca ha ribadito il fatto che ha allo studio diverse possibilità ma che la sua idea è quella di provare a chiedere al Governo di dar la possibilità alla Cri di “precettare” direttamente il proprio personale (svincolandola da altri soggetti, come le Regioni e la stessa Protezione Civile Nazionale), pagando le somme dovute ai datori di lavoro con i fondi propri.


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