mercoledì 15 aprile 2009
Emergenza terremoto a L'Aquila: Una giornata con una famiglia sfollata
Mi sono recato, ieri, a L'Aquila (in forma privata) in compagnia di una famiglia di sfollati (mia madre, mia sorella e mio cognato), per controllare e vedere di recuperare un pò di vestiario da casa loro.
Arrivati a L'Aquila i primi disagi, un enorme traffico di mezzi di soccorso, Polizia, Carabinieri, Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile.
Per il sottoscritto,che mancava da L'Aquila da qualche anno,conoscendo la città c'era qualcosa di surreale e irreale, sembravano sequenze di un film ... ma era realtà.
Dopo aver chiesto ad un piantone della Caserma dei Carabinieri come fare per poter entrare in casa, ci dirigiamo nel luogo indicatoci, dove c'era un gruppo di Vigili del Fuovo (probabilmente di Foggia), preposti per quel quartiere con mezzi adatti per entrare eventualmente anche attraverso le finestre o i balconi, se le scale di casa erano inagibili.
Ovviamente non eravamo soli, c'erano circa 300 persone per prenotare l'intervento, ci tocca il n° 110, per un'attesa prevista di almeno 3 ore.
Lasciamo mio cognato in attesa sul posto, per non perdere la priorità, e con mia sorella ci dirigiamo, a piedi, vero casa sua, quello che vediamo e a dir poco impressionante per il quartiere (Pettino), visto che oltre la metà delle case sono di recentissima costruzione (meno di 10 anni).
( NO COMMENT, foto del quartiere di Pettino)
Nell'attesa, incontriamo gli inquilini o i vicinati, anche loro aspettavano, si scambiano le varie impressioni e paure, chi si è trasferito lungo la costa, chi è attendato in uno dei campi aperti a L'Aquila, chi in alcuni paesi intorno a L'Aquila in casette di legno di amici o parenti, comunque tutti con la paura di rientrare in casa e altri, probabilmente non Aquilani, con la voglia di allontanarsi per sempre da L'Aquila.
Ad un certo punto ci chiama mio cognato e ci comunica che nella postazione dei Vigili del Fuoco hanno portato alcuni pasti, lui è riuscito a farsi dare due porzioni, una fettina di petto di pollo una porzione di insalata un panino e un succo di frutta, che ci siamo divisi in tre.
In verita avevamo pensto di acquistare qualcosa ma ........ come si fa ad acquistare qualcosa se tutti i negozi sono chiusi causa il terremoto?
Dopo aver ... pranzato, ci siamo di nuovo riportati sotto casa di mia sorella, che apparentemente non ha danni rilevanti, poco dopo arrivano i Vigili del Fuoco, controllano se la scala è intatta e per la verita alla base di ogni rampa ci sono delle crepe poco rassicuranti, fanno salire insieme a loro mia sorella e mio ognato per prelevare il necessario, mia sorella ha eseguito velocemente alcuni scatti.
(Immagini dell'appartamento e delle scale)
La permanenza in casa è durata 5/6 minuti, e velocemente i Vigili del Fuoco sono andati ad occuparsi di un'altro ...prenotato.
Sistemate le cose in macchina ci siamo recati nella tendopoli Centi-Colella dove vi era un ufficio del comune (in una tenda), e li, i miei, hanno dovuto fare una dichiarazione di esistenza in vita, anche a nome di mia madre, poi nella tenda dei medici di base per le ricette di farmaci che servono a tutti e tre.
Fortunatamente abbiamo trovato alcune farmacie aperte, presi i medicinali, ci siamo recati in Ospedale dove mia sorella avev lavorato fino allo scorso anno, prima di andare n pensione.
Arrivati davanti al San Salvatore abbiamo visto come era ridotto il "nuovo" Ospedale, ci siamo portati verso l'Ospedale da campo, li di fianco, che la regione Marche ha messo a disposizione per l'emergenza, ogni tenda un "reparto", diabetologia, farmacia, sala operatoria ecc., nell'attesa della dottoressa della diabetologia per mia sorella, soprggiungeva il dott. Oreficini, Responsabile dell'Ospedale da Campo per la Regione Marche, che spiegava al Dott. Sandro Donati, Commissario Provinciale Cri di Ascoli Piceno e Assessore alla Protezione Civile Marche, le funzionalità dell'Ospedale.
L'assistenza come si può vedere dlle foto è stata data anche ad un cane randagio di nome Toto, stanziale da tanti anni nella zona dell'Ospedale e conosciuto da tutti.
E' proprio vero che amare il prossimo non ha confini.
(Immagini dell'Ospedale da Campo).
Visto che si era fatto tardi ci siamo fermati a cenare presso la mensa dell'Ospedale da Campo, e per la prima volta in vita mia, io Volontario del Soccorso della Croce Rossa, mi sono trovato dalla parte dello "sfollato", che senzazione sconvolgente!!
A nome degli sfollati veri un GRAZIE a tutti i volontari intervenuti e che interverranno a L'Aquila.
CTIP IMMAGINE
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